
Una preda facile - Le agenzie di influenza del PCC e le loro operazioni nella politica parlamentare e locale italiana
Livia Codarin, Laura Harth e Jichang Lulu
Una panoramica sulle attività condotte in Italia dalle agenzie di influenza esterna del PCC attraverso i sistemi che compongono l’apparato del Partito, con tre casi di studio che illustrano le operazioni che
prendono di mira la politica italiana, dal livello nazionale a quello locale.
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Questo rapporto fornisce una prima panoramica sulle attività condotte in Italia dalle agenzie di influenza esterna del PCC attraverso i sistemi che compongono l’apparato del Partito, con tre casi di studio che illustrano le operazioni che
prendono di mira la politica italiana, dal livello nazionale a quello locale.
Come dimostrano i casi presentati, il Dipartimento per i contatti internazionali (ILD),
l’Associazione di Amicizia del Popolo Cinese con l’Estero (CPAFFC), il Consiglio
Cinese per la Promozione del Commercio Internazionale (CCPIT), così come unità
dei sistemi di propaganda e del Fronte unito, e organizzazioni di facciata legate alle agenzie di intelligence del PCC, sono attori chiave negli sforzi del Partito volti a cooptare parlamentari, partiti politici, amministratori locali, e personalità influenti nel settore dei think tank e dei media.
Usando politici, lobbisti e altri intermediari locali, queste operazioni sfruttano le istituzioni democratiche trasformandole in strumenti delle politiche del
PCC. Vaghi appelli alla promozione dell’“amicizia”, della “cultura” e del commercio aiutano ad arruolare figure rilevanti e anche critiche verso il PCC rendendole sostenitori inconsapevoli di quello che può essere visto come uno sforzo di ingegneria discorsiva: la diffusione della propaganda del PCC che normalizza il potere autoritario del partito e la sua espansione globale. Cedendo a questo nuovo senso comune, ambienti parlamentari hanno permesso o favorito la diffusione di messaggi di propaganda che nascondono le gravi violazioni dei diritti umani
nella RPC, mentre alcune amministrazioni locali hanno aderito a una rete che si
richiama alla ‘‘Belt and Road” creata da un’agenzia di influenza del PCC.
Queste operazioni di influenza sfruttano in particolare l’asimmetria conoscitiva tra le agenzie del PCC e i loro bersagli stranieri. La scarsa familiarità con le agenzie di influenza e le loro tattiche compromette l’integrità delle istituzioni
politiche, in quanto le rende prede facili dei tentativi di cooptazione. Per queste
ragioni, l’elaborazione di politiche efficaci per un rapporto equilibrato con la Cina
richiede una conoscenza approfondita del lavoro di influenza del PCC.
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